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  • Immagine del redattoreAlitaki

Viva l'Italia


Siamo il paese dei mille campanili, e state certi che quello del vicino sarà sempre più bello.

Quello delle polemiche, magari pure sterili, di chi si arrabbia, anzi a volte proprio si incazza per poco o nulla.

Siamo il paese del gattopardo, cambiare tutto per cambiare niente.

Il paese delle tasse troppo alte, dei politici che fanno schifo, della corruzione.

Siamo quelli quell riconosci subito, fanfaroni ed esagerati.

Siamo l’Italia e noi, che ci piaccia o no, siamo gli italiani.

Noi siamo un popolo allegro, e chi ci sente parlare dice che la nostra, anziché una lingua, sembra un canto.

Siamo quelli del mamma butta la pasta, a qualsiasi ora, perché chi non si è mai fatto due spaghetti aglio olio e peperoncino alle due di notte?

Siamo delle estati al mare in sella a una vespa, del menu di Natale uguale da anni, della tombolata in cui la nonna anziana griderà ambo quando si va già per la tombola.

Siamo il paese delle sagre, tutti seduti intorno a un tavolaccio di legno, del “scala di un posto”!

Siamo il paese del calcio e dell’arte. Del faccione simpatico di Alberto Sordi che grida lavoratori! e del viso saggio e gentile di Rita Levi Montalcini.

Siamo il paese degli eroi dimenticati, di chi ha dato la vita senza chiedere nulla in cambio.

E siamo pure il paese dei poeti, degli scrittori, dei cantautori.

Noi italiani siamo quelli che vivono in una terra abbastanza piccola, eppure a vederla sul planisfero delle elementari non è difficile trovarci. Siamo lì, al centro di tutto. E dentro a quello scrigno a forma stivale teniamo in serbo montagne di granito rosa, rocce che si gettano a strapiombo in un mare blu, paesi di pescatori arrampicati su una collina, borghi silenziosi con storie millenarie. Noi abbiamo l’antica Roma, i canali di Venezia, le morbide colline della Toscana. Siamo quelli che abbiamo terre che noi in primis non conosciamo, e quando andiamo finalmente in Basilicata, nel Molise, o in tanti altri posti dimenticati rimaniamo a bocca aperta, quasi a dire: Ah ma abbiamo anche questo.

Noi, l’Italia, siamo il paese della resistenza, dei nostri nonni che hanno fatto la guerra e poi tra le macerie di un paese ditrutto si sono rimboccate le maniche per ricostruirlo. Siamo i giovani fuggiti all’estero, perché senza un futuro certo. E a vedere la nostra famiglia da dietro uno schermo, ci commoviamo, perché l’Italia è l’Italia.

Già perché l’Italia rimane il paese che a pronunciarlo accende gli occhi di chi ci deve ancora venire, e di chi ci è già venuto e già pensa a tornarci.

Sarà il nostro stile, i nostri sorrisi. Sarà che noi diamo per scontato ciò che per gli altri è grande bellezza. Sarà che, oggi più che mai, moriamo dalla voglia di abbracciarci, e poi di buttarci nei nostri mari, scalare le nostre montagne, riempire le nostre piazze. E di gridare, a noi stessi ancora prima che al mondo, che siamo il paese più bello.

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