Alitaki
Un profumo di caffè

Con te ho imparato ad amare il profumo del caffè anche quando il caffè nemmeno mi piaceva. Eri la nonna delle caramelle, dagli occhi chiari e un po’ matti, accessi da una grande voglia di vivere. Grazie a te ho trascorso le vacanze che tutti i bambini sognano, al fiume a pescare girini o giù per i bricchi a ruzzolarsi nell’erba. La mia felicità era sempre al primo posto, anche quando voleva dire farsi infilare i gambi dei fiori nelle orecchie o farsi la salita di Pontinvrea in bicicletta a settant’anni suonati. Avevi la marcia in più delle donne di un tempo, cresciute in campagna e sotto la guerra, ma allo stesso tempo volevi sempre ascoltare e fare qualcosa di nuovo, in fondo chi può dire di avere avuto una nonna che a ottant’anni ha imparato a nuotare? Forse a fregarti è stato proprio questo, il tuo corpo che ti ha lentamente abbandonato. Ho sempre pensato che a lamentarsi per il mal di schiena non fosse un’anziana signora mugugnona ma una donna fiera e arcigna, che reclamava il sacrosanto diritto di essere indipendente. Hai amato i tuoi nipoti come un giorno vorrei amare i miei, viziandoli un poco da bambini (ti ricordi quando nascondevi i soldi nei chewing-gum?) e poi, una volta cresciuti, sei stata una presenza discreta, non facendoci mai mancare la certezza di esserci e di volerci tutto il bene del mondo. Te ne sei andata un lunedì, mentre mi facevo la barba per venire da te, e mi hai fatto capire che nella vita quando si vuole fare qualcosa non si deve aspettare. Ripenso a Natale, a quando in una lettera che ti era tanto piaciuta ti avevo promesso che ti avrai chiamato più spesso. Penso pure che mi sarebbe piaciuto portarti un’ultima volta a Giusvalla, in quella casa dietro a un campo di granturco. Ci andrò, magari in un giorno di primavera e di sole, e salirò lungo la collina subito dietro, chissà se ci sono ancora le caprette. Di sicuro mi spunterà un bel sorriso sul volto, a ripensare a quella volta che hai fatto bere il “nostro” cagnolino boby da un bicchiere di yoghurt. E se tirerà un po’ di vento finalmente ti troverò nella brezza leggera e libera, che profuma di buono, proprio come il tuo caffè, proprio come te.