Alitaki
Gratitudine

Gratitudine è una parola bellissima. Simile a riconoscenza, ha un significato più ampio, intimo e profondo. È divenuta parecchio in voga, spesso la si trova appesa sul muro di qualche bar alla moda e delle volte è un po' inflazionata sui social. Ma ben venga la sua onnipresenza. Personalmente ho imparato a usare questa parola solo negli ultimi anni, quando mi sono accorto che c'è sempre un motivo per essere grati. In questi giorni mi rimbalza in testa e mi scuote dentro. Come un motivetto di una canzone che non puoi evitare di cantare, sento il bisogno di scrivere per raccontarla. Tutto inizia da un inverno difficile, in cui l'unica vera certezza era quella di andarsene via un'altra volta. Dentro, ora lo so, avvertivo un misto di rabbia e dispiacere, miscuglio molto pericoloso e che può portare a scelte avventate. La mia Genova aveva preso le sembianze di un luogo inospitale, pieno zeppo di malinconia e con ben poche persone disposte a comprendermi. La gratitudine si è manifestata attraverso dei giovincelli che sono entrati per scelta nella mia vita. Avrei potuto scrivere caso, ma non è stato così. Ragazzi dalle parole veloci e pensieri intricati, desiderosi di prendere a morsi la vita. Gratitudine è quella che ho provato poi per gli amici di sempre, necessariamente pochi e per questo ancora più veri, sinceri, fidati. Per la mia famiglia, che sopporta e anzi incoraggia i miei slanci e accetta i cambi di rotta, sempre e comunque. Ho poi avvertito gratitudine per la mia città, perché come tutti i grandi amori uno si arrabbia, litiga e poi fa sempre la pace. La gratitudine più elevata però é verso il fato, destino o chiamatelo come volete. Una serie di concatenazioni solo apparentemente casuali che dopo la rabbia ha visto avvicendarsi stupore, comprensione, delusione, entusiasmo, fiducia e tanto altro. Non necessariamente in quest'ordine. Così va da sé che ieri, in un bel momento di gioia, ho abbracciato chi era con me. Lei è una signora bassetta, gli occhi chiari e il volto assai familiare. Non per questo è però abituata a certi slanci, e ieri ne ha subito approfittato per stringermi forte e ha addirittura osato darmi un bacio sulla guancia. In fondo, ho pensato poi, la gratitudine va a braccetto con la felicità. Entrambe, a volte, si manifestano in un istante, come "l’accensione di un fiammifero che in quei pochi secondi di luce ti permette però di vedere a lungo". (La citazione finale è di Andrea Camilleri).