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Un giorno a Genova

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Chi ritiene che Genova sia solo una città buia e dagli spazi angusti dovrà ricredersi trovandosi in Piazza Raffaele De Ferrari. Autentico fulcro del capoluogo ligure, la piazza è il più comune dei punti di ritrovo per i genovesi di ogni età.  La sua bella fontana, con gli alti zampilli che danzano in cerchio, pare incastonata all’interno di armoniosi palazzi, tra i quali spiccano l’attuale sede della regione Liguria e l’edificio della Borsa, ora utilizzato per congressi ed eventi mondani. Un selfie da queste parti è d’obbligo! Resistete al richiamo dello shopping selvaggio della vicina via XX settembre e, piuttosto, attraversate l’affascinante Palazzo Ducale passando dal suo portico interno per poi ritrovarvi in Piazza Matteotti. Una volta usciti, discendete l’imponente scalone di marmo e poi voltatevi per ammirare la magnificenza della Serenissima Repubblica di Genova. Seppur oggetto di importanti ristrutturazioni dopo un incendio di fine ‘700, la facciata in stile neoclassico rende giustizia all’antico splendore dei tempi andati. Sulla sinistra, posto sulla sommità della Torre Grimaldina, il drappo di San Giorgio sventola incontrastato.   

Tempo di colazione? Recatevi in uno dei tanti forni della zona – noi vi suggeriamo Focaccia e Dintorni, la trovate in via di Canneto il Curto - per gustare una frugale ma gustosa striscia di focaccia seduti sulla scalinata della Cattedrale di San Lorenzo. A farvi compagnia troverete mansueti leoni di pietra dall’aria malinconica e un tenero cagnolino scolpito nel marmo. (Sempre che riusciate a trovarlo! Si trova nei pressi della porta orientale della cattedrale).

Qualora vogliate qualcosa di più comodo provate il Caffè Degli Specchi, con la sua atmosfera bohemienne anni ’20 ed i mosaici colorati. Chissà, all’interno di questa “grotta di porcellana” - la definizione è di Dino Campana, come suggerisce una piccola targa nei paraggi -  magari troverete il coraggio di immergere la focaccia dentro il cappuccino, vero e proprio must del breakfast made in Genova!

Percorrete poi tutta la bella via San Lorenzo, accompagnati dalle note dei numerosi artisti di strada. Giunti nell’area turistica del Porto Antico, salite a bordo di un battello per un breve ma istruttivo giro del porto. Mentre riceverete informazioni di vario tipo sullo scalo più importante d’Italia, volgete di tanto in tanto il vostro sguardo verso la città, ricordandovi che, come dice la canzone: ”Chi guarda Genova, sappia che Genova si vede solo dal mare”.   

Tornati sulla terraferma, ributtatevi a capofitto verso il centro storico, quello più autentico. Percorrete per un breve tratto la zona di Sottoripa e, mentre odorate gli aromi delle friggitorie presenti nella zona, lasciate far correre la vostra immaginazione, pensando che era proprio qui che in epoca medievale attraccavano le imbarcazioni. Proseguite per i più moderni portici Turati e, all’altezza di Via San Giorgio, svoltate a sinistra per tornare verso la perenne penombra dei Caruggi (vicoli in genovese). Dopo un breve ma intenso girovagare tra le ultime botteghe di artigiani rimaste nella zona, muovetevi in direzione nord per giungere dinnanzi alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano.  Minuscolo e ombroso capolavoro romanico quasi schiacciato dai palazzi adiacenti, sorge in prossimità dell’antico castrum romano. Proseguite verso la chiesa di Santa Maria del Castello, al cui interno potrete ammirare un celebre e, a quanto pare, miracoloso Cristo Nero. Da non perdere anche il suo chiostro, per visitarlo chiedete alla guida presente all’interno della chiesa. Poco più in là noterete l’austera Torre degli Embriaci, unica struttura del genere sfuggita ad un editto della Repubblica che fece abbattere le numerosi torri presenti, simboli dello strapotere delle famiglie nobiliari. Pare che furono le memorabili gesta compiute in Terra Santa di Guglielmo Embriaco a salvare la costruzione.

A quanto pare, l’anima bellicosa e spietata di Genova troverebbe ulteriore credito nel vicino Campo Pisano. Racchiuso selciato dalla forma ad anfiteatro con la caratteristica pavimentazione a ciottoli bianco – grigi detta rissêu, vale sicuramente la pena fare una piccola deviazione in questa piazzetta nascosta ai più e fotografare le pittoresche case colorate che vi si affacciano. Nel mentre, ricordatevi che il luogo deve il suo nome ad un’antica leggenda, secondo la quale è proprio qui che furono deportati - e uccisi - migliaia di pisani catturati durante la sanguinosa battaglia della Meloria (1284)  

Fame? Ritornate verso Piazza Sarzano e imboccate lo stradone Sant’Agostino. Scendendo, sulla destra, potrete gustare le migliori crepe della città presso J'aime les Crêpes, contorniati dalla gioiosa atmosfera universitaria della vicina facoltà di architettura.

Percorrete poi un ulteriore tratto dello stradone e svoltate a destra in Piazza Renato Negri. Dominata dalla chiesa di Sant’Agostino, guardatevi intorno con circospezione per respirare a fondo l’aspra atmosfera della Genova medievale. Da qui, tornate a salire per un breve tratto lungo vico dei Tre magi e concedetevi una breve pausa sedendovi su una panchina per ammirare la città vecchia. Posto sulla sinistra della vostra visuale, noterete il caratteristico campanile della Chiesa di San Donato, risalente al XII secolo. E’ proprio da queste parti che pare sia possibile imbattersi nel tormentato fantasma di Stefano Raggio. Esponente di spicco della nobiltà locale, fu dichiarato nemico della Repubblica e morì, da disperato suicida, all’interno della Torre Grimaldina. La sua anima si aggirerebbe nei paraggi del campanile durante i malinconici tramonti autunnali, lamentandosi dell’ingiustizia a suo dire subita.

Tornate nel mondo dei vivi e scendete verso Piazza Delle Erbe, ritrovo per i giovanissimi nei fine settimana della Superba. Da lì percorrete Salita del Prione e poi svoltate a destra passando sotto Porta Soprana, uno dei principali varchi di ingresso della città vecchia. Situato sulla parte sinistra della porta rispetto a chi proviene dall’esterno, un severo monito scolpito sulla pietra ammonisce i forestieri che si accingono ad entrare a Genova, celebrandone la sua superba grandezza. Pochi passi ancora  in discesa e troverete, sempre sulla sinistra, la casa dove il celebre navigatore Cristoforo Colombo visse parte della sua gioventù. Attualmente museo e quindi visitabile, molti genovesi dubitano che tra quelle mura abbia davvero vissuto il loro concittadino più illustre. Di una cosa però sono certi, Colombo è di queste parti! E guai a tirar fuori la storia sulle sue presunte origini spagnole…

Tornate in piazza De Ferrari giusto per un riverente saluto al generale Garibaldi, il quale fa bella mostra di sé davanti al Teatro dell’Opera Carlo Felice, poi imboccate l’elegante via XXV Aprile.

Qualora vogliate provare un’alternativa più autoctona e sostanziosa per il pranzo, inerpicatevi di pochi metri per un’oscura viuzza sulla destra (vico Testadoro) e varcate la soglia della mitica Trattoria da Maria. Sebbene la signora Maria non sia più con noi, i suoi figli cercano strenuamente di mantenere intatto lo spirito di questa osteria popolare di altri tempi. Menù del giorno scritto rigorosamente a mano, tovaglie a quadri bianco – rossi, piatti tipici cucinati senza fronzoli - tra i quali non manca mai il “polpettone buonissimo” - sembrano dar loro ragione!

Pronti per andare in paradiso? Se non credete che ciò sia possibile, leggete l’iscrizione affissa all’interno dell’ascensore pubblico – per i biglietti troverete un distributore automatico all’ingresso - che da Piazza Portello conduce alla spettacolare Spianata Castelletto. Genova, tutta quanta, sarà ai vostri piedi. L’incantevole accozzaglia grigiastra dei tetti in ardesia del centro storico potrebbe regalare inaspettati bagliori di luce se, dopo un breve temporale, dovesse riaffacciarsi il sole. Qualora così non fosse, consolatevi comunque con il gettare – lo sguardo, si intende! - dentro quel mare che si perde nell’orizzonte. Una volta appagata la vostra vena romantica, volgete lo sguardo verso destra, andate oltre i traghetti ormeggiati al terminal passeggeri e, finalmente, ecco la Lanterna, faro custode del porto e simbolo della città.

Sempre da questo belvedere si possono intravedere alcuni tratti della cinquecentesca via Garibaldi, già Strada Nuova. Una volta tornati verso il centro, vale sicuramente la pena concedersi una passeggiata per questa via monumentale, costeggiata da bei palazzi  - tra tutti spiccano Palazzo Bianco e Palazzo Rosso – custodi di opere pittoriche dall’inestimabile valore. Giunti a questo punto, starà a voi se trovare ristoro in uno dei locali sparsi nei dedali del centro storico  - da provare Taggiou (tagliere in genovese) bistrot in salsa ligure dall’eccellente carta vini situato vicino alla bella Piazza del Ferro - oppure tornare sin da subito presso il vostro alloggio per riposarvi un poco.

In un modo o nell’altro, assicuratevi di avere sufficiente energia per un favoloso epilogo serale. Prendete un taxi in direzione Corso Italia e chiedete di essere lasciati verso la fine della promenade. Cullati dal frastuono delle onde che si infrangono contro gli scogli, superate la chiesetta di Sant’Antonio e percorrete quindi lo stretto vicolo lastricato di pietre rosse che conduce verso il mare (mai sentito parlare di creuza de ma?). Una piccola spiaggetta con barchette di pescatori adagiate sulla riva, abbracciata da palazzi color pastello incastrati l’un l’altro. Sarà questo lo spettacolo che si svelerà dinnanzi a voi, facendovi sembrare impossibile di trovarvi ancora in una moderna città da oltre mezzo milione di abitanti. Borgo di pescatori ormai divenuto popolare meta turistica, Boccadasse rimane il trionfo dell’essenza ligure. Aspra, racchiusa e, per questo, intimamente magica.

Diversi locali sono pronti ad offrirvi valide soluzioni per la cena, noi suggeriamo l’Antica Trattoria Osvaldo dove il pesce è sempre fresco e cucinato con sapienza. Ottimo anche il menu gluten free.

Se cercate qualcosa di meno impegnativo, provate la pizzeria Antico Borgo. Nel periodo invernale consigliamo di ordinare qualche porzione di farinata, schiacciata salata molto sottile a base di farina di ceci. Gustatela prima nella versione classica e poi sbizzarritevi con quella farcita con gli ingredienti più disparati (erba cipollina, salsiccia, stracchino le varianti più apprezzate).

Giunti al termine di una giornata intensa vi siete decisamente meritati un po’ di dolcezza. Un buon gelato artigianale della Cremeria di Amedeo, vera istituzione cittadina, è quello che fa per voi. Da provare il gusto panera, semifreddo al caffè tipico del posto.

Sedetevi con il vostro cono in riva al mare – vento permettendo!  – e pianificate con calma la vostra giornata di domani. Nel farlo, magari ripenserete ad un pannello intravisto a Piazza De Ferrari con lo slogan recentemente coniato per questa città:. Genova is more than this!

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